Le origini del Castello di Granaglione sono risalenti tra il X e l’XI, quando la Signorìa degli Stagnesi ne prese possesso e infatti nel XIII secolo era detto “Terra Stagnese”. Esisteva un castello documentato per la prima volta nel 1211, ancora oggi esistente e in buone condizioni, di proprietà privata e da cui si può ammirare sia Granaglione nella sua interezza e bellezza paesaggistica sia la visione di altri borghi montani. Nel 1219 entrò a far parte del contado bolognese, dopo aver giurato fedeltà ai Pistoiesi durante la guerra fra Pistoia e Bologna per il possesso delle alte valli. Nel corso dei secoli la sua trascrizione al catasto fu cambiata più volte: si pensa che l’origine del nome risalga al II secolo dopo cristo e sia di origine longobarda, derivando dalla parola “warnen” ovvero “guardarsi” dai pericoli o “guardia”, che sarebbe la medesima radice che ha generato i vocaboli italiani “guarnigione” e “guardia”. Il nome GRANAGLIONE potrebbe dunque significare “munito di luogo di osservazione” il che conferma che in questa località già esistesse una fortificazione di guardia, molto probabilmente di fattura romana.
Dal Castello è possibile ammirare gli antichi borghi di Granaglione, nella sua interezza, oltre a quelli di Campèda e al Santuario della Madonna di Calvigi. Il Castello sorge all’interno di un vasto parco, popolato da abeti rossi, da cui sgorga anche una sorgente di acqua montana, purissima, di cui è possibile goderne le proprietà diuretiche direttamente dai rubinetti della casa.
La dimora Castello di Granaglione si sviluppa su due piani e conta sei ampie camere, due saloni, tre bagni e una cucina. Si tratta di un immobile versatile, adatto a diversi usi. Gli arredamenti, ridotti all’essenziale, lasciano spazio per qualunque tipo di attività ludica o culturale.
Il Castello di Granaglione è un luogo eccezionale che si presta a matrimoni, congressi, ambientazione per soggetti cinematografici e televisivi di vario genere, rievocazioni storiche, mostre, cene con delitto, cene al buio, incontri per giochi di ruolo, tornei di Softair, lunghe escursioni nei boschi e tanto altro ancora.
Autore: martina tarantini
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