Tutti gli anni faccio ritorno a Chiapporato un Borgo abitato fino al 2013 da due sole donne, madre e figlia, Zeila e Vilma, oggi disabitato e in stato di abbandono e degrado. Ricordo quando anni fa incontrai Vilma che stava spazzando davanti alla bella sorgente alle porte del borgo. Mi raccontò di suo padre che morì assiderato in una gelida notte d’inverno, quando durante una tempesta di neve, preoccupato per le sue pecore, andò per assicurarsi che fossero al riparo e non fece più ritorno.
Poi mi raccontò dei sacrifici fatti da bambina quando raggiungeva a piedi la scuola di Lavaccioni percorrendo un lungo sentiero nel bosco. Hanno vissuto sempre senza luce elettrica fino a quando, recentemente è stata portata e, in quella occasione, il sindaco regalò alle due donne un televisore. Quando dopo poco tempo andò nuovamente a far loro visita, non vedendo più il televisore, domandò loro che fine avesse fatto. Molto semplicemente risposero che lo avevano messo in soffitta stanche di tutto quel rumore. In un’altra occasione il sindaco propose loro di lasciare il piccolo borgo per andare a vivere a Castiglione dei Pepoli in un appartamentino che lui stesso avrebbe trovato e messo loro a disposizione: risposero che non ci pensavano assolutamente di “lasciare le loro comodità per trasferirsi in paese”.
Storie di un recente passato, che non dovrebbero essere dimenticate perché sono preziose testimonianze della vita delle nostre montagne.
Anche la casa di Zeila e Milva è stata saccheggiata e violentata nell’intimo delle povere cose che erano state lasciate. Fa veramente male vedere lo stato di degrado di questo piccolo borgo che potrebbe essere salvato da qualche mente illuminata.
Per arrivare al Borgo bisogna ancora attraversare, a piedi, boschi e cime panoramiche in una natura sempre rigogliosa piena di profumi e di colori.
Giuseppe Trifoglio
RIFERIMENTI STORICI:
Chiapporato è un piccolo borgo disabitato del comune di Camugnano (BO) interdetto alla circolazione dei veicoli a motore.
Si trova a quota 856 m s.l.m. immerso nel bosco dell’Appennino Tosco-Emiliano, a sud della frazione di Stagno, adiacente al bacino di Suviana, in prossimità del confine con la Toscana (provincia di Prato), sulle pendici occidentali del Monte Calvi tra il Fosso di Pradicciolo (a nord) e il Fosso di Chiapporato (a sud).
Le sue origini si possono far risalire al primo secolo dell’anno 1000. Infatti, il toponimo Chiapporato è documentato per la prima volta nel 1145 quando qui aveva possesso l’Abazia di S. Salvatore di Vaiano. Abitato a lungo da carbonai, pastori e boscaioli, oggi è meta di itinerari turistici ed escursionistici.
L’ambiente è aspro e l’abitato, prevalentemente diroccato, ha il fascino delle cose perdute di un mondo oramai lontano: resiste ancora un antico lavatoio, il forno, la buca della posta e apprezzabili segni di antiche targhe sui ruderi delle case.
La chiesa dedicata a San Giovanni Battista, sovrastante il borgo, è stata restaurata nel 2005, dando speranza ad un ulteriore recupero del paese, e portando in paese finalmente anche l’energia elettrica, assente fino ad allora.
Caratteristico è il piccolo cimitero (del 1847) adiacente. Il paese è stato abitato fino al 2013 da solo due persone, madre e figlia, le due donne che vivevano con l’allevamento di conigli, pecore e galline, erano le uniche rimaste di una famiglia di pastori.
Oggi il borgo merita di essere riqualificato, in quanto ormai da anni vi regna l’incuria e la costante assenza di attività umana.
Grazie al progetto Posti del Cuore tenteremo, anche grazie al tuo aiuto, a puntare i riflettori sopra ai luoghi meravigliosi e dimenticati dell’Appennino, per riqualificarli e pubblicizzarli in tutta Italia e nel mondo, in modo che tutti possano tornare a visitare posti del cuore come questo e tanti altri…
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Autore: Giuseppe Trifoglio
